MONDO REFLEX

Fossi uno degli ingenieri di una impresa che realizza l’attrezzatura fotografica, come Canon, Nikon, Olympus, e molti altri mi odierei da sola.

IL MOTIVO? SEMPLICE, ora ve lo spiego

Le persone che hanno veramente intenzione di fare della fotografia la loro professione, sono annualmente o quasi, fregate da una nuova uscita di un corpo macchina, il quale spesso differenzia dal modello precedente solo dal nome aggiungendo un 100. (es. Nikon 3000-3100-3200  /  Canon 1100-1200)

Mi domando, perchè avete fretta di creare mille corpi macchina, la cui differenza spesso può essere solo la possibilità di utilizzare il wifi. Non metto in dubbio che non sia comodo il wireless, però non ha senso se non quello di marketing.

Però se crei molti corpi macchina, ci costi aggiuntivi, invece se ne crei un numero limitato, ma buoni e che abbiamo caratteristiche differenti, secondo me andrebbe sia in contro al cliente che alle proprie spese di produzione e mantenimento.

Poi ti mettono in una confusione mentale indefinibile, cioè almeno per quanto mi riguardo quando devo scegliere che modello comprare, mi metto le mani nei capelli.

Parlando sempre di Reflex, affrontiamo un altro discorso. Ho deciso di acquistare la Canon 70D, un ottimo acquisto, non è una full format, però regge molto gli ISO fino a 4000 e il rumore è molto leggero.

Io tutta contenta della mia medio formato, ma semi professionale, inizio ad andare in uno studio come assistente fotografico, mi prendono e appena mi chiedono…ma che attrezzatura hai:

io:” Beh ho una Canon 70D con obiettivo 50 mm 1.8, 18-135 3.5, 18-55 standard (quest ultimo manco da contare ovviamente)”

lui:” “beh, la Canon 70D si avvicina alla professionalità, ma non in questo studio. Io presento le foto hai clienti e me stesso e miei collaboratori con una full format, non presenterò mai foto di una macchina fotografica non professionale, poi il 50 mm 1.8 diciamo è il fondo di bottiglia e il 18-135 è uno degli obiettivi che spesso ti danno con il pacchetto della reflex”

io:”si, beh hai ragione…” Dentro di me piangevo lacrime amare T.T

lui: “Hai intenzione di comprarti una nuova attrezzatura?”

io: “Si certo, ma più avanti” Dentro di me pensavo : “Ma in realtà l’ho appena comprata…che tristezza”

Un riassunto per dirvi che:

Se fate foto di reportage ormai molti fotografi si portano dietro addirittura la mirrorless, senza andare in giro con la reflex mega ingombrante, anche perchè per quanto riguarda questo genere l’importante è il significato della foto e se ti trasmette qualcosa ed il cogliere l’attimo, e se inizi ad usare la reflex, metti a fuoco cambi tempi, iso e tutto l’attimo è andato via da un pezzo.

Per tutto il resto c’è mastercard, no c’è una FULL FORMAT, nel caso Canon Mark III, II, se non vogliamo spendere 10000 euro di Canon EOS 1D, e Nikon c’è la D800 e la D700.

Se invece siete agli inizi non vi preoccupate prendere una amatoriale e iniziate con quella e se vi inizia ad appassionare veramente… beh poi avete l’imbarazzo della scelta!

Buona Giornata!

Torino, una città instancabile

Ieri, dovevo incontrarmi con un amico in centro a Torino, per prenderci un caffé. Arrivo in piazza castello alle 17.30, e alla fine, mi dice che per causa di un contrattempo non è potuto venire, scusandosi moltissimo. Ora, una persona normale, si incazzerebbe, dato che per arrivare all’appuntamento, ho dovuto pagare anche il parcheggio! Li per lì, sinceramente, mi girarono, ma dopo ne approfittai, per passeggiare per quei vicoli, quelle stradine, di una Torino di cui sentivo la mancanza mentre ero in Spagna. Avrò girato per un’ora e mezza, passeggiando, guardando qua e là, i nuovi negozi aperti, i portici, la gente seduta sulle panchine, e le bancarelle in via Po. Quelle bancarelle sono un vero e proprio tesoro. Puoi trovare di tutto a prezzi insignificanti.

Mentre imboccavo i portici di via Po pensavo: “vediamo se riesco a trovare un libro sulla fotografia che mi interessa”.

Dopo neanche centro metri, trovo una antalogia sulla fotografia, molto interessante, a soli 4 euro.

Ne approfitto e lo compro.

Certo che pensandoci Torino, è proprio una bellissima città. Secondo me viene sottovalutata. Molte persone mi hanno chiesto da dove venivo e spesso appena gli dicevo Torino, mi chiedevano dove fosse. E io per farle orientare, dicevo vicino Milano. Ma vicino Milano proprio non è! Come si fa a non conoscere una città così bella! Io farei una campagna per aumentare il turismo! Cosa ha in meno Torino che le altre città hanno? Assolutamente nulla, se non il clima, un po’ troppo cupo e freddoloso. Valencia, mi ricorda un po’ Torino, come dimensione, come locali, perchè Torino, a parer mio è una città molto alternativa, sta crescendo artistico, come nella fotografia, nel cinema. Amo viaggiare e conoscere posti nuovi, ma quando torno Torino mi pare sempre instancabile e stupenda.

Viviamo questa città, pienamente! bll1 b1

NUOVO ACQUISTO

Oggi ho fatto il migliore acquisto della mia vita..

Una stupenda macchina fotografica analogica Minolta X300s con flash esterno e obbiettivo 28-70 mm per soli…15 euro!!

Sto amando all’infinito i mercatini dell’usato. Come ho fatto ad andarci poche volte prima!

Ora che ho condiviso la mia gioia su wordpress, vado a gingillarmi con la nuova macchina e a cercare siti dove vendano rullini. Se qualcuno ne è a conoscenza, non esiti a dirmelo come commento!

Appena inizierò ad usarla seriamente, scriverò sicuramente qualcosa e condividerò i risultati fotografici, solo quelli belli ovviamente! XD

Per chi ne volesse sapere di più, vi allego un link con il manuale della macchina, se siete curiosi e volete conoscerla!

Fai clic per accedere a minolta_x-300.pdf

Minolta x300s

Minolta x300s

Saluti a tutti!

Chi vive a Milano?

Duomo di Milano con galleria Vittorio Emanuele

Buongiorno, oggi vorrei delle informazioni riguardanti la città di Milano.                                                                                   Mi piacerebbe trovare lavoro nel mondo della fotografia di moda in quella città, e vorrei sapere se nell’immenso mondo di WordPress, ci fosse un’anima buona che mi potrebbe raccontare un po’ la città di Milano, in tutti i suoi aspetti; lavorativo soprattutto, ma anche sociale, la nightlife, il costo della vita, e la qualità della vita.

Grazie in anticipo a tutti colori che mi faranno sapere qualcosa, o anche solo che leggeranno questo post.

Ciao!!

Colibrì

foto di Marta Vitiello

foto di Marta Vitiello

Si dice che l’occhio sia lo specchio dell’anima.                                                                                                                         Cosa sono i millenni? Una manciata di tempo. Polvere in confronto a un unico sguardo dell’eternità. (Herman Hesse)         Esistono molte frasi “fatte” su questo argomento, e a volte sono un po’ cinica nel credere a tutte queste belle frasi sullo sguardo. Ma dopo che ho conosciuto Roberta, e tutti gli altri ragazzi della comunità mi sono ricreduta. Anche perchè per loro lo sguardo è uno delle poche cose con il quale si possono far capire, conoscere e intendere, per questo i loro sguardi, sono i più intensi che abbia mai conosciuto.                                                                                                                             Il passato inverno e primavera, ho fatto un reportage in una comunità di over cinquantenni, ma che solo il loro corpo dimostra cinquantanni, perchè la mente e la loro voglia costante di mettersi in gioco, di scherzare, di vivere, dimostrano che sono eterni adolescenti. La prima volta che sono entrata nella struttura, mi sono sentita male, mi sentivo chiusa e non a mio agio, ma già dalla seconda volta in poi, ogni giorno che passava era migliore e mi integravano sempre di più nella loro famiglia. Ho conosciuto questa comunità, grazie a mia cugina, una fantastica persona che assieme ai suoi amici, hanno creato un’associazione volontaria in loro onore e organizzano sempre eventi, feste, gite per loro.                             Ormai sono diventati una famiglia, e il bello è che ogni persona è indispensabile.                                                                      Vivere in mezzo a loro ti fa crescere, maturare. Dopo che sono entrata nel loro mondo, i problemi al di fuori non mi sembravano così importanti, mi è sembrava tutto falso e inutile ciò che ci circondava.                                                             Sono quattro mesi che non posso andarli a trovare perchè sono a Valencia, però appena potrò una delle prime cose, sarà portare dei regali e delle foto stampate di Valencia solo per loro! Vorrei mettere altre foto e fare un articolo per ogni persona nella comunità, però non credo possa farlo senza liberatoria. Cercherò di farvi vedere altre foto, appena potrò!

Miei scatti ispirati

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foto di Marta Vitiello

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foto di Marta Vitiello

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Foto di Marta Vitiello

I tre scatti al di sopra miei, sono ispirate a delle foto di Alex Majoli che mi hanno incuriosite particolarmente mentre visitavo il suo portfolio e sono queste di seguito:

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foto di Alex Majoli

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foto di Alex Majoli

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foto di Alex Majoli

Say you, Say me

Sono qua nello studio, mentre aspetto (come sempre) clienti in ritardo, con Say you Say me di sottofondo, e ieri non sono riuscita a scrivere, però ne approfitto di questo tempo morto, per tirare giù qualcosa!

Ieri, ho scattato il mio primo book di foto a due ragazzi di diciannove anni, e ho dovuto eseguirlo molto sul genere moda. Ieri, è stato un giorno rivoluzionario per me, perchè ho finalmente capito quello che voglio veramente fare, la fotografa di moda. E’ un mondo che mi appassiona in tutto, come le modelle/modelli posano, gli sguardi, gli atteggiamenti, gli occhi più importanti di qualsiasi altra cosa. Prima possibile, posterò foto scattate da me, appena trovo un po’ di tempo!

Nello studio, quando hai persone disposte a posare, puoi dare completamente spazio alla tua creatività. Chiaro, anche fuori, però lo studio, è un ambiente che più mi appartiene.

Mi piacerebbe appena termino questa esperienza a Valencia, andare a Milano, la capitale italiana della moda, spero di trovare qualche impiego o tirocinio per dimostrare quanto mi piace il lavoro e quanto valgo.

Spesso molte persone, quando gli dico il lavoro che faccio e che vorrei fare, cercano di smontarmi perchè è un ambiente difficile, al giorno d’oggi c’è crisi.

Però ho capito che se vuoi veramente una cosa, succederà. Perchè viviamo pensando in negativo e accontentandoci sempre? Non capisco questa tendenza all’ autodistruzione. Lo so, non è semplice, ma cosa è semplice a questo mondo? Lo so che sono frasi fatte, ma non saprei veramente come esprimere questi concetti in altro modo, d’altronde io sono una fotografa, non una scrittrice.

A me piange il cuore, quando amiche e amici con potenziale, si accontentano dicendo che non ce la possono fare, perchè tengo a loro e spero sempre per loro il meglio, e sono triste all’idea che buttano, si perchè si tratta di buttare, anni della loro vita, in lavori, momenti inutili, che non li portano alla felicità. Ora sto parlando, come se avessi il mondo tra le mani, però non fraintendete, anche io sono piena di dubbi e indecisioni, ma almeno per ora un primo passo sulla strada della mia vita l’ho fatto, e so che è quello giusto.

La fotografia un mondo sempre in crescita

Sono le 23:23 e dovrei andare a letto che domani sveglia presto per lavoro, ma…non vado a dormire finchè non finisco questo articolo, il quale tema mi piace particolarmente.

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Alex Majoli

ALEX MAJOLI

Alex Majoli direttore della Magnum Photos.

Per chi non conoscesse la Magnum Photos è una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo.

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Fondata nel 1947 da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger, William Vandivert  ha la forma giuridica di Società Cooperativa, che riunisce (anche con lo scopo di proteggere il diritto d’autore in ambito fotografico e la trasparenza d’informazione) sessanta tra i migliori fotografi del mondo. La filosofia Magnum prevede che le immagini scattate rimangano di proprietà del fotografo Magnum e non delle riviste dove esse vengono pubblicate, permettendo all’autore di scegliere soggetti, temi e orientare la produzione verso uno stile più aderente a quello del fotografo e libero da vincoli.

Dopo questa piccola parente (come dice Totò) ritorniamo al tema principale, un’approfondimento su uno dei miei fotografi di reportage che preferisco. L’ho conosciuto grazie al programma televisivo Contact su Sky Arte, dedicata ai contact sheet e alle storie, appunto, che hanno reso grande l’agenzia fondata da Henri Cartier Bresson, e una delle puntate era dedicata a lui.

Breve biografia:

ALT!!!   ALT  Fermi tutti!!!

Quanto adoro avere un blog, perchè informandomi e aggiornandomi, come in questo caso su Alex Majoli, scopro delle cose fantastiche!

Prepariamoci, noi, torinesi, così fortunati, il 15 Aprile 2015 inaugureranno “Camera”, ora vi spiego!

CAMERA Centro Italiano per la Fotografia che inizierà le sue attività a Torino ad aprile 2015. E indovinate chi è uno dei direttori del progetto? niente meno che il direttore della MAGNUM PHOTOS, Lorenzo Bravetta.

Ecco a voi un estratto dell’intervista a Bravetta, per farvi capire meglio di che cosa si tratta Camera.

Come nasce il progetto di CAMERA?
Il progetto nasce dalla volontà di dotare l’Italia di un Centro dedicato alla fotografia, in grado di interagire con i principali musei del mondo che di fotografia si occupano e di valorizzare e promuovere la fotografia italiana in un dialogo permanente e creativo con la fotografia internazionale.

Chi sostiene il Centro e in che modo?
E’ patrocinato dalla Città di Torino, sostenuto da due partner istituzionali Eni e Intesa Sanpaolo e conta sulla collaborazione di Magnum Photos e Leica Camera Italia che, con un Comitato consultivo rappresentativo delle principali realtà museali a livello internazionale nel campo della fotografia, collaboreranno per la definizione e lo sviluppo dei contenuti, garantendone il livello indipendente e autoriale. CAMERA conta inoltre sul supporto di numerose altre realtà industriali e finanziarie del Paese.

Perché Torino?
Perché è una città da sempre aperta all’innovazione e alla sperimentazione, perché abbiamo avuto modo di testare in questi ultimi anni il grande interesse e l’ottima risposta del pubblico torinese alle iniziative culturali e, nello specifico, fotografiche, per l’entusiasmo dimostrato dai membri del “Comitato per un Centro Nazionale per la Fotografia” che dalla prima ora hanno appoggiato il progetto. Non ultimo, per il grande sostegno del Sindaco di Torino che ci ha sostenuti con passione e dedizione per realizzarlo.

In quale spazio si troverà e chi lo mette a disposizione?
CAMERA avrà sede in Via delle Rosine 18, nel complesso denominato “Isolato di Santa Pelagia”.

Che tipo di attività svolgerà?
L’attività si svilupperà secondo tre linee principali: le mostre temporanee, la didattica e la costituzione di un fondo permanente.

Ci sarà una collezione?
Una superficie conforme alle necessità di conservazione del materiale fotografico sarà dedicata alla conservazione, archiviazione, catalogazione del materiale fotografico che, sotto forma di donazione, acquisizione o comodato perverrà a CAMERA da istituzioni pubbliche e/o privati.

Si occuperà anche di archivi fotografici?
Oltre alla costituzione di un fondo proprio, la volontà di CAMERA è quella di creare una rete tra le varie istituzioni italiane, pubbliche e/o private, che già si occupano di archivi fotografici per valorizzare il patrimonio fotografico italiano, metterlo a disposizione di ricercatori e studiosi e promuoverlo a livello internazionale.

Quali sono le prime mostre in programma e quali gli artisti coinvolti?
CAMERA aprirà al pubblico nell’aprile 2015, stiamo lavorando alla programmazione. Su una superficie espositiva di circa 600 m2 modulabili, ogni anno saranno presentate al pubblico tre mostre principali, collettive e monografiche. L’attività espositiva sarà concertata con le principali istituzioni fotografiche nazionali e internazionali, in modo da creare una piattaforma internazionale per gli autori italiani e aprire maggiormente l’Italia ad altre espressioni fotografiche. Uno spazio di circa 200 m2 sarà, invece, dedicato a progetti di ricerca, di sperimentazione, a mostre di giovani talenti e a progetti in collaborazione con istituzioni culturali cittadine e nazionali attive in altri campi.

STUPENDO, VERAMENTE STUPENDO. E come ciliegina sulla torta, ci sarà Alex Majoli all’inaugurazione, da quello che ho letto in altri articoli. Sono veramente soddisfatta della mia città, mi innamoro sempre di più. Ancora una volta, Torino mi fa pensare che stia crescendo, credo molti la sottovalutino, ma invece le cose sottovalutate, spesso sono quelle che ti sorprendono e ti fanno ricredere.

Il 15 Aprile mi troverete sicuramente lì.

Dopo questa notizia, posso andare a letto con il sorriso sulla bocca, e scusate se ho cambiato totalmente discorso, ma ero così emozionata! Finirò l’articolo domani.

Buonanotte a tutti!

La nascita della camera fotografica – La Camera oscura

La camera oscura era già utilizzata dai pittori del XV secolo e consisteva in una grossa cassa, nella quale si realizzava un piccolo foro; la luce passava attraverso il foro e proiettava l’immagine nella parete opposta. Il pittore così dipingeva sulla tela l’immagine riprodotta perfettamente, risolvendo problemi di proporzioni degli oggetti e prospettiva. Questo metodo era utilizzato soprattutto dai pittori paesaggisti e di vista, che non avevano tempo e capacità di riprodurre il panorama o le prospettive urbane.

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camera oscura

Questo fenomeno ottico era già conosciuto nella Antica Grecia e esprime un principio fisico abbastanza semplice:

i raggi luminosi riflessi per un oggetto, si propagano in linea retta, passando attraverso un piccolo foro (foro stenopeico, termine greco) producendo alla parete opposta del foro, una immagine reale, ma invertita. Le dimensioni del foro devono essere molto piccolo perchè i raggi luminosi si potrebbero confondere tra loro.

Un oggetto, rifletterà una quantità infinita di onde luminose in tutte le direzioni. Solo alcune di queste onde avrà la possibilità di entrare attraverso il foro. Se il foro fosse molto più grosso potrebbero passare molte onde, creando un’immagine non nitida, ma sfocata.

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Curiosità

Due giorni fa, il 30 ottobre era il compleanno di uno mito della fotografia di moda:

MARIO TESTINO

Mi piacerebbe scrivere due righe su di lui e sulla sua meravigliosa carriera.

Mario Testino, fotografo di moda noto in tutto il mondo, nasce a Lima nel 1954; la sua famiglia ha origini spagnole, irlandesi e italiane. La sua carriera inizia nel 1976, quando si trasferisce a Londra, nella quale dopo l’iniziale “gavetta”, lavora per Vogue, L’Uomo Vogue, Elle, GQ, e molte altre testate importanti. Una caratteristica che accomunano gli scatti di Mario Testino, sono le pose ammiccanti e gli sguardi sensuali.

Ma è con gli scatti a Madonna che viene maggiormente conosciuto. 

I suoi scatti hanno creato miti intramontabili, da Kate Moss a personaggi come Lady Diana.

Il 30 Ottobre in occasione del suo 60esimo compleanno, Testino ha festeggiato con un party esclusivo a Londra a Chiltern Firehouse. All’evento hanno preso parte, tra gli altri, Kate Moss, Naomi Campbell, Rita Ora, Noel Gallagher, Mark Ronson, Suki Waterhouse e Poppy Delevingne.

Ragazzi, Mario Testino mi ha invitato anche a me, però ho dovuto rifiutare amaramente, ma avevo altri impegni con amici, che devo fare, quando dai la tua parola devi rispettarla.

Ultima cosa, se vi interessa sapere di più su di lui o su i suoi lavori, ha pubblicato molti libri delle sue mostre e anche una biografia.

diana-princess-of-wales-by-mario-testino-at-kensington-palace-4 Elle Czech Republic March 1998 Mario Testino preview 400 La-collezione-di-Mario-Testino cara-delevingne-mario-testino-shoot02<– uno degli scatti per la rivista “ALLURE” a la top model Cara Delevingne. Ottobre 2014

Ok..Non sono pronta

Ok.. non sono pronta, ma incominciamo!

Questo è il mio primo articolo “serio” del blog, con il quale andrò ad analizzare il mondo della fotografia, però sotto l’aspetto tecnico, cosa che mi affascina molto.

La fotografia è un’arte e in quanto tale utilizza una tecnica per esprimersi.

Con una idea, un soggetto e la tecnica adeguata possiamo ottenere immagini stupende. Per questo, è importante saper dominare i principi fondamentali della fotografia e il meccanismo di funzionamento dei dispositivi fotografici; solo in questo modo potremmo sfruttare pienamente le potenzialità di una camera fotografica.

Fotografia significa scrivere con la luce. Termine greco fotos–> luce   grafia–> scrittura.

 La luce è l’elemento più importante senza il quale non esisterebbe la fotografia e tanto meno la realtà.                                 Noi percepiamo la realtà, piena zeppa di colori, ma questi non esistono, non sono altro che il riflesso della luce sugli oggetti. Tutti i corpi assorbono una onda luminosa e riflettono le altre, e le onde riflesse sono i colori che noi percepiamo con i nostri occhi.

Dopo questa breve intro sulla luce, possiamo partire per questo viaggio attraverso la fotografia.